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11/11/2022

Dalla Questura di Foggia
Sospesa attivitą di un locale pubblico

di Umberto Mastromartino

comunicato stampa

La Polizia di Stato, nell’ambito delle attività poste in essere al fine ultimo di prevenire la proliferazione di situazioni sociali particolarmente allarmanti per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha notificato il provvedimento ex art. 100  T.U.L.P.S., emesso dal Questore di Foggia, nei confronti del titolare di un locale di pubblico spettacolo ubicato nelle vie adiacenti al centro cittadino.

Il provvedimento adottato dal Questore scaturisce da gravi episodi di violenza e di aggressioni avvenuti all’interno del locale da parte di alcuni avventori, che inevitabilmente sono risultati idonei a turbare l’ordine e la sicurezza pubblica.

Inoltre, la notizia di tali avvenimenti risulta essere pervenuta alle Forze dell’Ordine solo dopo circa 2 ore dalla commissione dei fatti, da parte di soggetti diversi dal titolare dell’attività, il quale si è reso responsabile dell’omessa tempestiva comunicazione.

Allo stesso modo, anche il personale addetto alla sicurezza risulta aver omesso la  tempestiva comunicazione delle notizie di reato, integrando con ciò una grave forma di negligenza rispetto ai doveri di controllo, che ha di fatto impedito un pronto intervento delle forze di polizia, anche al fine di prevenire la consumazione di ulteriori reati contro la persona e contro il patrimonio all’interno del locale.

Sulla base di tali ragioni, il Questore dr. Ferdinando Rossi, ha decretato la sospensione dell’attività in questione ed ha previsto delle serrate ispezioni che verranno effettuate dal personale della Divisione Pasi della locale Questura, nei confronti degli addetti ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo c.d. “buttafuori”.

Nello specifico, i predetti devono essere iscritti in un apposito Albo professionale istituito preso ogni Prefettura, previo accertamento dell’assenza di precedenti penali o di circostanze che ne mettano in dubbio la buona condotta; devono essere maggiorenni e sottoporsi a visita medica preventiva, allo scopo di attestarne l’idoneità psico-fisica e l’assenza dell’uso di alcool e sostanze stupefacenti. Inoltre, per l’iscrizione è obbligatoria la frequenza e il superamento di un corso di formazione.

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Il personale del Commissariato P.S. di Cerignola, ha tratto in arresto un uomo  extracomunitario di 32 anni, presunto responsabile dei reati di danneggiamento seguito da incendio, offese a una confessione religiosa mediante vilipendio, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.

Nello specifico, gli operatori di polizia, durante l’ordinario controllo del territorio, scorgevano una fiammata alimentarsi dinanzi il portone di una Chiesa del centro cittadino ed un soggetto allontanarsi con una tanica contente probabilmente liquido infiammabile.

Il tempestivo intervento dei poliziotti permetteva di spegnere immediatamente il principio di incendio, preservando l’integrità del portone d’ingresso del luogo di culto e successivamente di raggiungere il presunto responsabile, intimandogli di deporre la tanica in suo possesso. Il soggetto si scagliava contro gli operatori e ne nasceva una violenta colluttazione, terminata con l’immobilizzazione e la messa in sicurezza del 32enne.

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Il personale della Sottosezione Polizia Stradale di Foggia, nell’ambito dei servizi di controllo straordinari autostradali, ha eseguito un consistente sequestro di sostanza stupefacente in prossimità del Casello Autostradale A/14 della città di Foggia, per un totale di 8 chili di cocaina proveniente dal nord Italia, suddivisa in 8 panetti, che immessa sul mercato avrebbe prodotto più di 44.000 dosi per un valore complessivo di circa 3.500.000,00 euro. 

Nello specifico, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere, in ordine al reato di detenzione e trasporto ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura, a carico di un cittadino albanese di 21 anni nei cui confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa).

I fatti risalgono alla mattinata del 31 ottobre u.s. allorquando i poliziotti, durante il servizio di controllo del territorio svolto con l’ausilio  anche dell’unità cinofila della Compagnia Guardia di Finanza di Manfredonia, in considerazione della nervosa reazione dei due cani antidroga, sorgeva il sospetto della probabile presenza di narcotici all’interno di un’autovettura. Effettuata un’accurata perquisizione del veicolo, venivano rinvenuti gli otto panetti di stupefacente. Gli stessi erano celati in un doppiofondo, artatamente ricavato sotto il tunnel del cambio dell’auto, la cui apertura era garantita da un sistema meccanico a leve, azionabile tramite l’inserimento di un ferro all’interno di un foro che faceva scattare il meccanismo di apertura.

 A seguito delle verifiche effettuate dalla Polizia Scientifica della Questura, veniva poi certificato che il contenuto di tali panetti fosse effettivamente droga, in particolare cocaina.

 

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Nel corso della giornata del 4 novembre scorso, la Polizia di Stato ha individuato un altro soggetto cerignolano, destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia, nei confronti di diciassette soggetti, di estrazione cerignolana e barese,  ritenuti appartenere o essere fiancheggiatori  di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero imprecisato di delitti contro il patrimonio ed in particolare rapine pluriaggravate ai danni di furgoni portavalori, ovvero adibiti al trasporto di merce di ingente valore economico e dei reati fine di rapina in concorso, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi, anche da guerra, violenza privata e riciclaggio, ricettazioni e sequestro di persona.

L’uomo, infatti, non era stato rintracciato nel corso della vasta Operazione di Polizia del giorno precedente ed era l’unico che si era sottratto volontariamente alla cattura.

A seguito di mirate attività, il ricercato è stato individuato a Cerignola e associato alla Casa Circondariale di Foggia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Tale cattura si inserisce nell’articolata attività d’indagine avviata a seguito di un assalto a un furgone portavalori perpetrato nel luglio 2020, nel territorio di Cerignola. Le investigazioni, condotte dalle Squadre Mobili di Bari e Foggia, unitamente alle Squadre di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale “Puglia”, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza anche in ordine ad alcuni reati scopo perpetrati dall’associazione.

Nello specifico, per alcuni degli odierni arrestati sono stati contestati i seguenti episodi delittuosi:

  1. rapina consumata del 10 agosto 2020 - tratto autostradale A14 tra Cerignola est (FG) e Canosa di Puglia (BAT) - obiettivo: trasporto valori Ivri-Sicuritalia;
  2. rapina consumata del 15 settembre 2020 - tratto SS 268, Comune di Angri (SA) - obiettivo: trasporto T.L.E. Logista S.p.a.;
  3. tentata rapina del 12 ottobre 2020 – s.p. 141 - km 10, Comune di Zapponeta (FG) obiettivo: trasporto T.L.E. Logista S.p.a.;
  4. tentata rapina del 12 marzo 2021 - Sillavengo (NO) - obiettivo: trasporto merci.

Dalle indagini, in particolare, è emerso che le azioni del gruppo criminale erano organizzate secondo un articolato schema operativo “marcatamente paramilitare” che presupponeva un’accurata pianificazione di ciascun assalto e che vedeva la partecipazione, a ciascun colpo, di oltre 10 persone con ruoli ben definiti in ogni fase dell’azione criminosa. Gli assalti, oggetto d’indagine, sono stati eseguiti con autovetture, mezzi pesanti e mezzi d’opera provento di furti consumati da fiancheggiatori dell’associazione. Nel corso delle azioni criminose, sono state utilizzate armi di vario calibro, selezionate a seconda dell’obiettivo da colpire, tra le quali si rilevano armi da guerra del tipo kalashnikov.

Le indagini hanno disvelato che il gruppo criminale, prima di ogni assalto, compiva sopralluoghi e monitoraggio dei transiti dei veicoli da assaltare e preparava la scena del crimine, già alcune ore prima del colpo, mediante il taglio o smontaggio di porzioni di guardrail, la predisposizione di catene e bidoni con chiodi a punta multipla, la collocazione dei mezzi da utilizzare per bloccare i veicoli blindati da assaltare, la chiusura del tratto stradale mediante il getto di chiodi a punta multipla e la frapposizione di mezzi pesanti e di veicoli provento di furto, ovvero, di autovetture sottratte, con minaccia o violenza, ai viaggiatori in transito, contestualmente all’assalto, talvolta dandole alle fiamme per ostacolare o ritardare la reazione da parte delle Forze di Polizia.

È stato accertato, altresì, l’impiego di disturbatori di frequenza ad ampio raggio — c.d. jammers — idonei a inibire le comunicazioni telefoniche, via radio e via web durante l’esecuzione di ciascun assalto, impedendo, di fatto, i contatti con le sale operative delle FF.OO. e delle Ditte di trasporto, nonché il tracciamento GPS dei veicoli colpiti.

Gli elementi di prova raccolti hanno fatto emergere un grave quadro indiziario a carico del gruppo criminale, particolarmente organizzato e capace di colpire obiettivi diversificati ed ubicati ben oltre i confini territoriali di residenza (come dimostra la perpetrazione di rapine- consumate e tentate- anche in altre regioni), sovente in prossimità dei principali snodi logistici delle ditte impegnate non solo nel trasporto di valori e T.L.E., ma anche di altre tipologie di merce.

Tutti gli assalti sono stati caratterizzati da una particolare violenza e spregiudicatezza con conseguente alto rischio a cui sono state esposte le vittime dirette e le persone presenti sul “teatro dell’azione”.

Dalle attività d’indagine e dagli accertamenti tecnici svolti dal Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica per la Puglia e la Basilicata sul munizionamento utilizzato, inoltre, sono stati riscontrati importanti collegamenti tra l’assalto al furgone portavalori del luglio 2020 e altre tre rapine consumate negli anni precedenti. In particolare:

-          un assalto a portavalori della ditta “Rossetti Group”, consumato il 27 dicembre 2011 al km. 1 del tratto autostradale A1, nel territorio comunale di Lodi;

-          una rapina consumata il 15 maggio 2015, sull’autostrada A16 - tra Cerignola e Canosa -, in danno di un furgone portavalori;

-          una rapina tentata il 29 maggio 2017, in danno di un furgone portavalori I.V.R.I. a Cerignola (FG), in corso Roma, presso la filiale “Intesa San Paolo”.

L’attività svolta, anche attraverso attività tecniche di intercettazione e di monitoraggio costante degli indagati, ha permesso di disvelare l’esistenza e di disarticolare una pericolosa associazione per delinquere dedita alla commissione di una serie indefinita di rapine a mano armata a mezzi di trasporto di beni di valore, unitamente alla perpetrazione dei c.d. reati satellite quali porto di armi (anche da guerra), ricettazioni e sequestri di persona.

 

Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.

Foggia, 8 novembre 2022

Il Portavoce

Dr.ssa Delia Piscopo


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