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SALUTE

06/04/2018

Lettera aperta di un paziente ricoverato al Don Uva
Noi abbandonati

di Umberto Mastromartino

Lettera aperta di un paziente ricoverato al Don Uva a Foggia

Gentile Direttore di Capitanata Informa, le scrivo per informarla di come siamo ridotti in questo plesso Ospedaliero.

Eravamo ricoverati a Bari in una clinica per problemi cardiaci, dopo l’intervento ci hanno trasferito in questo plesso chiamato Don Uva in Via Lucera a Foggia per la riabilitazione.

Una struttura apparentemente nuova, apparentemente adeguata, apparentemente sembrava un posto dove poter aver una cura adeguata alla nostra esigenza, vi racconto alcune cose:

Dopo ben 13 giorni non è stata cambiata la biancheria, dopo il primo prelievo ed elettrocardiogramma non abbiamo più visto un medico passare in corsia, non ci misurano mai la temperatura (febbre) manca la carta igienica, dobbiamo farla venire dalle nostre case, non vi dico il mangiare, il pasto viene servito con dei piatti di carta ma senza vassoio, per noi diabetici dovrebbe esserci una dieta diversa, ma ultimamente ci fanno mangiare nel refettorio con altri pazienti, mangiando ciò che danno agli altri pazienti, portando il tutto in un pentolone come al servizio militare.

Ora mi domando se è possibile tutto questo in una struttura a detta di alcuni privata, ma noi pazienti siamo ospitati gratis presso questa struttura?

Grazie per l’attenzione.

Foggia 06 Aprile 2018                                          


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