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25/06/2021

Comunicato di Giuseppe Mainiero
Nicola Gatta smetta di giocare

di Umberto Mastromartino

A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE

 

Nicola Gatta la smetta di giocare e mostri ai cittadini della Capitanata i documenti. Perché le dichiarazioni lasciano il tempo che trovano. A fare la differenza sono le carte, che ad oggi il Presidente della Provincia non ha ancora esibito. Dimostri trasparenza e compia un'operazione verità, se è in grado di farlo ovviamente. 

Così Giuseppe Mainiero replica alla nota stampa diramata dal Presidente della Provincia di Foggia, a seguito delle sue dichiarazione sul mancato impiego delle risorse destinate all'emergenza sanitaria per il contrasto al Covid 19.

Ciò che sappiamo al momento è che il Governo ha trasferito alla Provincia di Foggia oltre 13 milioni di euro con una finalità ben precisa: far fronte all'emergenza Covid 19 . Fondi straordinari che di conseguenza servivano per finanziare interventi straordinari legati alla pandemia, non altro (SIC!).

 Gatta, invece, ha pensato bene di usarli per la manutenzione stradale, che non solo non c'entra nulla con la lotta al Covid, ma è anche una funzione ordinaria dell'Ente che Gatta presiede. Altre Province, come ad esempio quella di Lecce, hanno utilizzato i finanziamenti ricevuti per dotare le strutture scolastiche di sistemi di areazione che permettessero agli studenti la didattica in presenza riducendo al minimo il rischio di contagio. Altre hanno utilizzato i fondi nel campo del trasporto pubblico. Cioè hanno rispettato le finalità a cui quei finanziamenti erano destinati.

Gatta ha creduto di poterli usare per mettere in sicurezza qualche arteria stradale, forse nella speranza di spendere questi interventi a fini propagandistici e probabilmente elettorali nel prossimo futuro. Nonostante il Collegio dei Revisori dei Conti avesse certificato l'impossibilità di destinare i finanziamenti del Governo a questa finalità, il Presidente della Provincia ha ritenuto ugualmente di firmare accordi quadro per la manutenzione stradale. È stato necessario l'intervento del Ministero dell'Economia e delle Finanze per spiegargli che le gare che aveva predisposto andavano annullate e quelle somme disimpegnate dal bilancio. Il MEF con una nota di formale riscontro al quesito posto dal Collegio dei Revisori questo scrive, e basterebbe rendere pubblica la nota per smentirmi.

Ce n'è abbastanza per avvertire il dovere di chiedere scusa alla comunità di Capitanata, visto che per mettere a posto una situazione contabile sballata la Provincia ha dovuto inserire i finanziamenti nell'avanzo vincolato. Una “pezza contabile” alla quale si dovrà porre rimedio. Gatta dovrà revocare i bandi e gli accordi quadro, questi i fatti, rischiando di restituire le risorse cagionando un grave danno al territorio.

 Ma congelare quelle somme, con buona pace della richiesta di aiuto rivolta ai parlamentari e all'Upi, non servirà a niente. O Gatta rispetterà il vincolo a cui erano legate le risorse oppure dovrà restituirle, facendo perdere al territorio circa 14 milioni di euro che sarebbero stati fondamentali in piena pandemia e che lui ha distratto destinandole dove non poteva. 

Questi sono i fatti e c'è poco da discutere. A meno che Gatta non si decida a mostrare i documenti smentendo questa ricostruzione. Cosa che finora non è avvenuta, per l'ottimo motivo che le carte parlano chiaro e non possono essere accusate né di cultura del sospetto né di strumentalizzazione.

Capisco che chi è abituato a governare senza opposizione non gradisca contestazioni e critiche. Ma la democrazia funziona così. Nicola Gatta se ne faccia una ragione: le regole esistono per essere rispettate e a farlo notare può essere anche chi è fuori dal Palazzo, visto che chi è all'interno è evidentemente distratto o non in grado di svolgere la funzione di controllo che dovrebbe esercitare in rappresentanza degli interessi del territorio.

La gravità politica e la illegittimità degli atti amministrativi compiuti richiedono un solo atto da parte di Gatta, le dimissioni accompagnate con una lettera di scuse ad una comunità, quella dauna, che ha visto distratte importanti risorse che sarebbero dovute servire per contrastare la pandemia, non altro. Non cogliere la gravità di quanto accaduto, tra l’altro tentando di insabbiare la vicenda, evidenzia l’assoluta inadeguatezza politica di Gatta a ricoprire quel ruolo di importante rappresentanza istituzionale.

 


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