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Cronaca

15/07/2016

Difficile parlare oggi di calcio. Solo cordoglio e vicinanza alle vittime del terrorismo islamico.

di Umberto della Martora

Ci rifiutiamo oggi di parlare di calcio. Ci rendiamo conto che per chi come noi fa informazione, diventa ben poca cosa discutere di sport quando il quotidiano ci pone davanti tragedie come quella della notte scorsa, a Nizza. Non è la prima volta che nostri fratelli, esseri innocenti ed ignari passanti vengono colpiti dalla crudeltà di un terrorismo che giustifica la propria efferatezza celandosi dietro una fantomatica guerra di religione, contro noi "infedeli". Probabilmente non sarà nemmeno l'ultima che uomini , donne e bambini vengono immolati in nome di un Dio che, probabilmente, esiste solo nella mente contorta di chi compie questi gesti. Parliamo di gente a cui sono state "fraternamente" aperte le nostre frontiere, senza che chi ci governa abbia messo in conto di proteggere in maniera adeguata ( e doverosa) i propri cittadini, da infiltrazioni oltre che terroristiche, anche semplicemente delinquenziali. Sarebbe troppo lungo parlare di stragi di gruppi armati in incognito e bande di extracomunitari che terrorizzano le città europee; per non dire di prostituzione, spaccio di droga e quant'altro, che non ha fatto altro che aumentare il malaffare già presente in un'Europa solo apparentemente unita. Garantire la sicurezza ed il benessere della gente DOVREBBE rappresentare una priorità per la politica e governanti vari......già , ma forse tutti noi rappresentiamo solo il BANCOMAT di onorevoli & c.....un bancomat utile solo a pagare i loro privilegi, avendone il nulla in cambio. Il risultato di questo operato è solo un cuore troppo spesso gonfio di amarezza e di dolore e tante lacrime ancora da asciugare......

 


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