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Cronaca

19/03/2016

Referendum Trivelle: “ La vergogna” è l’invito all’astensione da parte di chi ci governa.

di Umberto della Martora

La premessa è doverosa: questo editoriale non è un attacco ai partiti, di qualunque colore essi siano, ma alla “pochezza politica” di molti singoli componenti degli stessi. Se i vertici di una compagine governativa decidono di astenersi da una consultazione referendaria ( unico vero strumento di democrazia a disposizione dei cittadini) siamo davvero alla frutta. Si, perché la decisione di non partecipare al voto del 17 aprile p.v. sulle trivellazione dei nostri mari, da parte di chi guida la nostra nazione, è quanto di più vergognoso potessimo aspettarci da chi sostiene di governare nell’interesse di tutti noi. Le proteste popolari dei mesi scorsi riguardo all’argomento in oggetto (ricerche petrolifere nel mare delle Tremiti) sono passate inosservate. Addirittura c’è l’avvallo del ministero per lo “SVILUPPO ECONOMICO” !!!!!! Può chiamarsi sviluppo economico qualcosa che rischia di distruggere un’oasi marina ed un indotto turistico (gargano e dintorni) che fattura 450 milioni di euro l’anno e dà pane e lavoro a migliaia di persone ? Può considerarsi sviluppo economico vendere un km quadrato di mare per 1900 euro l’anno? Ed è ancora sviluppo economico fare sondaggi sulla presenza o meno di petrolio, con onde elettromagnetiche che distruggono la flora marina, portando a morte certa i pesci più piccoli , oltre a causare spiaggiamenti in serie (e quindi morte) di grossi cetacei quali i delfini o le balenottere ? Domande che nei mesi scorsi sono state fatte al ministro dello sviluppo economico, signora Guidi, ma rimaste ad oggi senza risposte. L’unica concessione a chi in maniera civile e democratica ha manifestato il proprio dissenso sulla questione, è stata la decisione di affidare tutto ad un voto referendario che, manco a dirlo, vedrà l’astensionismo ( e l’invito a non andare a votare) da parte del governo Renzi. L’ennesima “genialata”, consentitecelo, dopo casi non ancora risolti come la faccenda sui Marò o sui cittadini depauperati dei propri risparmi per il fallimento di alcune banche, giusto per fare qualche esempio. Una classe politica,diciamola tutta, specchio fedele di una nazione sommersa di debiti, con tassi altissimi di disoccupazione, ricca solo di tasse e balzelli vari che stanno progressivamente portando numerose famiglie alla disperazione. Una nazione dove una delle poche cose in crescita pare essere la malavita, organizzata e non, grazie anche ad una GIUSTIZIA spesso INGIUSTA nei confronti degli onesti. La speranza è che la sterzata parta proprio da questi ultimi che , in occasione di una prossima tornata elettorale, dovranno avere ben in mente l’operato ed i nomi e cognomi di chi ha guidato in maniera così sciagurata la nostra povera Italia


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