Cultura
13/06/2025
di Umberto Mastromartino
LUCERA CAPITALE DELLA CULTURA DI PUGLIA ACCOGLIE L’ARTE DI PAUL FABOZZI
DOMANI SABATO 14 GIUGNO AL VIA ALLE ORE 19 NELLA UTO’ GALLERY
LA MOSTRA “PASSAGGI D’OMBRA”: QUANDO LA DAUNIA INCONTRA NEW YORK
DALLA VISITING RESIDENCE ALL’ESIBIZIONE DI VISIONI ARCHITETTONICHE
Camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche aspetto e che qualcosa cambi in noi. (Italo Calvino, I mille giardini)
C’è un momento in cui la luce del pomeriggio, filtrando tra i palazzi antichi, disegna geometrie sulle strade. È lì, in quel momento fugace, che l’artista newyorkese Paul Fabozzi ha trovato la sua ispirazione. Da quell’impressione istintuale nasce “Passaggi d’ombra”, la mostra che sarà ospitata, nel giorno del suo vernissage di domani sabato 14 giugno alle ore 19, presso la galleria Utò, in via Pignatelli 14 a Lucera, in provincia di Foggia. L’evento, che sarà visitabile anche dal 15 al 17 giugno dalle 19.30 alle 21, rientra nel cartellone delle iniziative patrocinate dal Comune di Lucera per “Lucera Capitale della Cultura di Puglia 2025”.
L’evento “Passaggi d’ombra” rappresenta la prima esposizione pubblica del progetto “Visiting Artist Residence”, ideato da APS Moves per favorire l’incontro tra artisti internazionali e i paesaggi della Daunia. Protagonista dell’esposizione è proprio Paul Fabozzi, professore di Arte e Visual Design alla St. John’s University di New York che, nel maggio 2024, ha trascorso due settimane nel territorio di Lucera e della Daunia ospite del Rotary Club di Lucera. Un soggiorno che si è rivelato un viaggio creativo, capace di dare forma a 23 opere originali, realizzate al rientro nel suo studio di Long Island City.
Le opere in mostra sono frutto di un processo artistico meticoloso, dove la fotografia documentaria del paesaggio si fonde con la rielaborazione grafica e materica. Partendo dagli scatti realizzati a Lucera – ombre che si allungano sugli edifici, dettagli architettonici nascosti, angoli urbani illuminati da luci oblique – Fabozzi ha elaborato le immagini digitalmente, per poi trasferirle su pellicola Mylar con inchiostro e matita colorata, montandole infine su stampa a pigmenti d’archivio. Il formato intimo delle opere (28 x 21,5 cm) invita lo spettatore ad avvicinarsi, a osservare con attenzione, a perdersi nel dialogo tra pieni e vuoti.
“Durante le mie passeggiate mattutine e pomeridiane a Lucera – racconta Fabozzi – sono rimasto affascinato dal modo in cui la luce trasformava gli spazi. Le ombre, sebbene temporanee, mi sono apparse come impronte visive capaci di raccontare il tempo e l’identità del luogo. Le ho fotografate, analizzate, scomposte, per poi ricomporle secondo un mio linguaggio fatto di stratificazioni, geometrie e tattilità”. Un elemento di particolare rilievo all’interno dell’esibizione dell’accademico statunitense è la collaborazione con il maestro incisore dauno Salvatore Lovaglio. I due artisti, seppur con linguaggi e percorsi differenti, hanno trovato una sintonia espressiva che ha portato alla creazione di un lavoro originale, realizzato su lastra di ferro attraverso una combinazione di tecniche: dalle elaborazioni grafiche di Fabozzi al gesto incisorio di Lovaglio. Il risultato è una stampa calcografica intensa, fisica, dove convivono sensibilità culturali diversi, ma complementari. La realizzazione ha previsto l’uso di inchiostri calcografici, feltro, cartavetra, carta cotone e torchio a pressione: strumenti antichi per una visione contemporanea. L’opera costituirà l’elemento “integrativo” di “Passaggi d’ombra”.
“Passaggi d’ombra” diventa così molto più di una mostra: è un racconto visivo che unisce memoria e presente, luce e materia, America e Puglia. È l’inizio di un progetto che punta a valorizzare la Daunia come luogo di ispirazione artistica, capace di attrarre creativi da tutto il mondo. In parallelo alla mostra, prosegue anche il percorso del progetto Visiting Artist Residence promosso da APS Moves: fino al 21 giugno il territorio lucerino ospita il fotografo italo-americano Michael Marfione, chiamato a confrontarsi con i paesaggi e la comunità dei Monti Dauni. Un’occasione per ampliare il dialogo tra arte contemporanea e identità territoriale, tra visione personale e patrimonio collettivo.
Paul Fabozzi conclude con una riflessione che sintetizza il senso della sua esperienza: “Le mie opere sono un invito a guardare. Non solo ciò che è visibile, ma anche ciò che esiste nel passaggio, nell’ombra, nell’intervallo. Passaggi d’ombra è il mio modo di rendere omaggio a un luogo che, nel silenzio e nella luce, ha saputo parlarmi”.
Paul Fabozzi è nato nel 1965 ad Amsterdam, nello stato di New York, un borgo industriale lungo il Canale Erie, storicamente abitato da generazioni di italoamericani. I dipinti e le sue opere su carta sono stati esposti in numerose mostre personali e collettive a New York, Philadelphia, San Francisco, Roma, Busan e in altre città. I lavori di Fabozzi fanno parte di molte collezioni pubbliche e private, tra cui il Weatherspoon Art Museum, il San Diego Museum of Art, il Neuberger Museum of Art, il Frost Museum of Art, il Samuel Dorsky Museum of Art e la New York Public Library.
Paul Fabozzi ha ricevuto riconoscimenti come una borsa di studio dalla New York Foundation for the Arts e dalla Café Royal Cultural Foundation. Ha curato un’antologia di scritti sull’arte contemporanea, intitolata Artists, Critics, Context: Readings in and around American Art since 1945, pubblicata da Prentice-Hall. Attualmente è professore di Belle Arti e direttore del Dipartimento di Arte e Design presso la St. John’s University nel Queens, New York.
Ufficio stampa Utò-Lo Spazio della Luce
Giornalista Alessandro Salvatore
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