Politica
21/07/2025
di Umberto Mastromartino
Comunicato Stampa dal comitato cittadino “La Società Civile”:
“Cioè... che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”
La Società Civile nacque da un sogno e un bisogno diffuso: risollevare Foggia dalla palude nella quale le varie amministrazioni comunali l’avevano lasciata sprofondare.
La leva fu (ed è) l’impegno civico e la competenza di cittadini attivisti che segnalavano le inefficienze della pubblica amministrazione nei servizi essenziali (illuminazione, strade, rifiuti, decoro, etc...).
L’elezione in Consiglio Comunale di esponenti della cittadinanza attiva, seppur non nelle linee del comitato, accese comunque una speranza sul poter scrivere “tutta un’altra storia” insieme a loro e sul serio.
È da un po’ che questa speranza risulta in gran parte delusa ed oggi ci troviamo davanti a un paradosso: la città continua a essere governata, in gran parte, non dagli eletti, ma dagli stessi dirigenti e funzionari di prima, con le stesse pratiche di sempre.
Ora, dov’è il cambiamento promesso? Qual è la differenza concreta rispetto all’era Landella? Cambiano i nomi, ma la sensazione di una politica che non sappia o non voglia finalmente dirigere il cambiamento resta.
Non possiamo non commentare la vicenda legata al discusso appalto sull'arredo urbano che riguarda la sorella dell’assessora Aprile, che sta tenendo banco in questi giorni.
L’assessora Aprile, oltre che per le sue qualità, è stata eletta in consiglio comunale ed è diventata vicesindaca indubbiamente anche per la sua storia di attivista e allora presidente de La Società Civile, ruolo da cui lei si dimise appena avviata la sua candidatura politica.
Ma l’allontanamento dal “suo” Comitato continuò il giorno dopo essere diventata assessora e vicesindaca: pur non avendo molto senso, ella ritenne opportuno uscire totalmente dal comitato, persino da semplice socia.
Da allora, per La Società Civile, Lucia Aprile è diventata un semplice interlocutore politico a cui, nel rispetto dei ruoli e della nostra indipendenza, non abbiamo fatto sconti ogni qual volta abbiamo rilevato criticità nei settori di sua competenza, con rimostranze pubbliche e circostanziate.
Ciò è costato a La Società Civile una spaccatura interna: la fuoriuscita di altri soci storici e l’accusa, tra le altre cose, di essere detrattori politici a prescindere, ambientalisti senza titolo e tanti altri complimenti simili, imbarazzanti per chi boriosamente li assegna.
La Società Civile, dopo le elezioni, ha pagato un prezzo altissimo per restare indipendente, mettendo al primo posto sempre l’interesse dei cittadini con coerenza e onestà di intenti.
Nel caso in questione, rileviamo che lo scaricabarile verso la struttura tecnico-amministrativa, il considerare politicamente rilevanti solo le ipotesi di reato e non anche quelle di palese "inopportunità", alimentino un clima di sfiducia e distacco dalla politica e dall’impegno civile. Rivolgiamo dunque un rimprovero esplicito a tutti i politici eletti, di maggioranza e di opposizione: abbiate la forza e il coraggio di rivoltare questa farraginosa e opaca macchina amministrativa!
Dopo venti mesi di governo, basta con le manifestazioni di impotenza, quando non di difesa, del sistema esistente. Basta con le gare dell’ultimo momento, basta con le risposte sprezzanti e arroganti nei confronti di chi vi chiede conto da fuori al palazzo.
Che siate ispirati meglio, oppure fate come nel film citato nel titolo: cercate o scrivete una sceneggiatura più adatta!
Comitato Cittadino La Società Civile - Foggia