Cultura
16/10/2025
di Umberto Mastromartino
COMUNICATO STAMPA
IL 19 OTTOBRE AL FONDO ARTI PAESAGGIO DI CASTELLUCCIO VALMAGGIORE
LA DONAZIONE DELLE OPERE DEL PITTORE PITTA E DEL FOTOGRAFO BATTISTA
COSI’ IL PROGETTO ESPOSITIVO “ALCHIMIE DELLA DAUNIA” NATO A LUCERA
SI ESPANDE IN UNA INTEGRAZIONE DI IDENTITA’ TERRITORIALE
Evento promosso da Utò-Lo Spazio della Luce
per Lucera Capitale Cultura di Puglia 2025
Nel solco delle celebrazioni di Lucera Capitale della Cultura di Puglia 2025, la mostra Alchimie della Daunia. Tra visioni e realtà si espande, trasformandosi da evento espositivo in atto di connessione territoriale. Nata dall’anima creativa dell’associazione Utò-Lo Spazio della Luce, con il sostegno del Comune di Lucera e inserita nel cartellone ufficiale della Capitale della Cultura regionale, l’esposizione è il risultato dell’incontro tra due artisti lucerini che condividono un legame con la propria terra: Gianni Pitta, pittore dalla gestualità istintiva e materica, e Raffaele Battista, fotografo sensibile, pioniere nell’uso del “mosso” come linguaggio poetico del paesaggio.
La bi-personale, inaugurata lo scorso 4 ottobre presso Masseria nel Sole (agro di Lucera), raccoglie oltre cinquanta opere tra fotografie, tele e lavori congiunti che trasfigurano la Daunia in una dimensione sospesa tra visione e memoria. In questo dialogo serrato tra pittura e fotografia, tra realtà e astrazione, nasce una narrazione corale del territorio: non più semplice rappresentazione geografica, ma restituzione emotiva di un luogo interiore. Domenica 19 ottobre alle ore 11, il progetto Alchimie della Daunia. Tra visioni e realtà trova una nuova forma di continuità: quattro opere nate dall’intesa tra Pitta e Battista saranno donate al Fondo Arte Paesaggio (FAP) sito presso la Biblioteca comunale di Castelluccio Valmaggiore, in un gesto che suggella la vocazione condivisa alla valorizzazione culturale della Daunia. Questi lavori originali entreranno a far parte della collezione permanente del FAP, affiancando quelle di Salvatore Lovaglio (ideatore di questa iniziativa) e Sergio Michilini, gli artisti che cinque anni fa inaugurarono il Fondo con le prime donazioni in un progetto allora sostenuto dall’ente comunale di Castelluccio Valmaggiore e dalla Fondazione Monti Uniti Foggia. All’appuntamento interverranno il sindaco di Castelluccio Valmaggiore Pasquale Marchese, il direttore della Biblioteca comunale Pasquale Bloise, il docente e critico d’arte Romeo D’Emilio, il maestro Lovaglio e naturalmente gli artisti protagonisti.
Il FAP, nato nel 2020, rappresenta oggi un luogo simbolico per l’arte contemporanea della Capitanata: un laboratorio a cielo aperto dove la pittura e la riflessione sul paesaggio si intrecciano con la comunità. La donazione di Pitta e Battista non è dunque un episodio isolato, ma un gesto che riafferma il ruolo del fondo come spazio di dialogo, in cui la Daunia viene osservata non come cartolina ma come esperienza viva. È la prosecuzione ideale di una mostra che, partita da Lucera, si irradia nel territorio come un linguaggio condiviso di appartenenza e visione. Dietro le “alchimie” del titolo della mostra si cela dunque la volontà di trasformare il reale in una dimensione più profonda. Raffaele Battista, attraverso la fotografia, ha saputo reinterpretare il paesaggio con una tecnica personale che lo distingue nel panorama contemporaneo: il “mosso creativo”, con cui dissolve le forme per restituirne l’essenza, rendendo il movimento parte integrante della memoria visiva. Le sue immagini non documentano, evocano. Sono nebbie, silenzi, luci che vibrano e diventano racconto. A dialogare con questa rarefazione poetica è la pittura di Gianni Pitta, che attinge alla tradizione dell’action painting e della street art per costruire tele che pulsano di energia e intimità. Il colore, nelle sue mani, non descrive ma scava: la materia si fa memoria, la superficie diventa spazio di incontro tra segno e sentimento.
L’incontro fra i due artisti ha generato un linguaggio comune, una terza via espressiva in cui la fotografia si lascia ferire dal pennello e la pittura si lascia guidare dalla luce. Nei lavori a quattro mani, Battista fornisce la struttura invisibile e Pitta la attraversa, come se la Daunia potesse esistere solo nell’intervallo fra ciò che si vede e ciò che si ricorda. Ora questo dialogo creativo approda al FAP, trovando casa in un luogo che da cinque anni custodisce la memoria del paesaggio e la restituisce al pubblico come esperienza collettiva.
Fino all’8 novembre, la mostra Alchimie della Daunia. Tra visioni e realtà (patrocinata da Comune di Lucera, FAP e Rotary Club Lucera) resterà visitabile a Masseria nel Sole, con orari 10.00-12.30 e 16.30-18.30.
Fotografie allegate al comunicato stampa con credits Walter Diga
1. Artisti Gianni Pitta e Raffaele Battista alla mostra Alchimie della Daunia
2. Esposizione mostra Alchimie della Daunia
3. Pasquale Bloise e Salvatore Lovaglio alla mostra Alchimie della Daunia
4. Locandina evento FAP 19 ottobre
Ufficio stampa Utò-Lo Spazio della Luce
Giornalista Alessandro Salvatore
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