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21/12/2016

Natale al Sud
Viaggio tra le nostre tradizioni

di Umberto Mastromartino

                         NATALE AL SUD:  VIAGGIO SEMISERIO TRA LE NOSTRE TRADIZIONI

                                                               ( A cura di Salvatore AIEZZA)

 

 “Natale al Sud”. Oltre ad essere il  titolo del “cinepanettone 2016”, è anche un modo di vivere, raccontare e tramandare alle future generazioni, tutto un mondo, prettamente “sudista” che ruota intorno alle festività  più importanti e attese  dell’anno. La domanda dalla quale parte questo nostro excursus e’: Ma quanto  dura il Natale al sud? Facile la risposta. Natale, al sud, inizia prima della festività dell’Immacolata e termina il giorno della befana, salvo che questa non capiti di venerdi, allora la festa continua sino alla domenica successiva. In breve, la tavola si apparecchia il 7 dicembre e si toglie il 7 gennaio.

I giorni che si susseguono in questo periodo, si suddividono in: giorni feriali; vigilie e giorni della festa vera e propria.  Abbiamo così: Vigilia e festa dell’Immacolata; vigilia e festa di Santa Lucia ( tra le più festeggiate al sud); vigilia e giorno di Natale; Vigilia e giorno di Capodanno; vigilia e giorno della Befana.  I  giorni “ordinari” sono impegnati dai “mater e pater familias”, a studiare, preparare e organizzare i regali e il menu’ per i giorni di festa. Con l’approssimarsi del 24 dicembre, vigilia di Natale, gli impegni per i preparativi si moltiplicano , accompagnati da ansia, momenti di depressione e altri di euforia, tipici della schizofrenia di primo grado. Uno di questi momenti è quello in cui il “Consiglio degli Anziani” della famiglia provvede ad “assegnare” a ciascun componente, la scelta del “regalo” che dovrà essere messo sotto l’albero. Inizia, allora, un vorticoso giro di telefonate incrociate per evitare duplicazioni di doni e assegnare i vari  budget di spesa spendibili. E’ una cosa estremamente complessa; di alta economia e affatto semplice. Si parte dalla considerazione che a tavola, tra genitori, figli, parenti  stretti, nuore, generi, nipoti, non saremo meno di 15/20 persone; si passa poi ad analizzare i vari “bisogni”: primari e secondari di chi deve ricevere i regali; calcolando un regalo ciascuno per ogni altro partecipante, si arriva all..ennesima potenza.  E con questa spesa già la residua parte della tredicesima rimasta è bella che andata! Anche la spesa per le cibarie sono equamente divise: gli antipasti ( in numero variabile da 7 a 10) a carico della zia che..e’ brava a prepararli, specie le pizze rustiche, i tramezzini e le tartine con salmone gamberi e maionese, la vera indiscussa regina degli antipasti;  I primi ( da due  a quattro) sono riservati al padrone di casa; i secondi ( in numero variabile ma mai meno di tre) equamente divisi tra fratelli e sorelle, sposati!! perché i celibi e le nubili, hanno una fortuna particolare e sono esentati dal partecipare alla spesa, tranne che siano fidanzati, ma ufficialmente, nel qual caso contribuiranno con dolci, prosecchi e beveraggi vari. A piacere frutta secca, frutta esotica, panettonii e immancabile..IL Tronchetto della felicità che, solo a vederlo, mette tristezza!

Ma la sera della vigilia è ancora ..lontana, bisogna predisporre la “location”.  Basterà il tavolo della sala buona? Quella dove troneggiano presepe e albero di Natale ma alla quale, sino al 24 sera, viene tassativamente inibito l’accesso, a tutte le generazioni? Ovvio che il tavolo non basta, bisogna portare quello della cucina.. e via a spostamenti di mobilia, anche notturni o all’albeggiare, rimozione di tapppeti, tv color ( tanto non servono la sera della vigilia), piante ( finte) ornamentali e vasi  cinesi (nel senso che sono stati acquistati dai cinesi). Si uniscono finalmente i tavoli.. Qualcuno urla: ”Le Sedieee!” L’urlo disumano  riporta tutti alla realtà: dove prendere 15/ 20 sedie!! Risolto: invitiamo il vicino ( o la vicina) vedovo/a da poco, poverino/a… a condizione che porti le sue sedie!  Non ci sono problemi per tovagliame e piatti: una volta l’anno tovaglia del corredo buono… della nonna…mai usata e servizi di porcellana  che bisogna sterilizzarli perché riposti da decenni nel mobile oramai la polvere oramai ci abita.

Anche i più piccoli hanno un ruolo fondamentale: quello di controllare  tutti i i giochi, le cartelle della tombola, i numeri, eventuali buchi nel cestino da dove verranno estratti; contare e controllare controluce le carte napoletane per verificarne l’integralità. Al termine verrà rilasciata apposita certificazione di qualità!

Dopo convulse e caotiche serate trascorse a preparare i dolci tipici del Natale, in quantità industriale, coinvolgendo tutta la famiglia e scambiato visite e pacchi dono con vicini di casa, parenti, amici vari, ecco finalmente giungere la sera della vigilia per antonomasia: quella del 24 Dicembre.

Sin dall’alba fervono preparativi e inizia la cottura di cibarie: per prima le immancabili pettole o pizze fritte, secondo la regione, con l’odore ( si fa per dire) di fritto che inonda tutto il circondario; segue poi la frittura del baccalà , l’anguilla o capitone, la bollitura del polipo e così via sino alle sei del pomeriggio. Il tavolo per il cenone intanto è stato già predisposto con tovaglia, piatti, bicchieri tovaglioli..tutti rigorosamente rossi e di plastica..ma solo per l’antipasto!!primi e secondi si servono nei piatti di porcellana del suddetto servizio buono della nonna.

Quando tutti sono riuniti intorno al tavolo, finalmente perché il nonno già si era appisolato sulla poltrona, iniziano le prime discussioni: “Apriamo prima i regali o dopo cena??” TRAGEDIA! Si formano varie fazioni: i meno giovani propendono per rinviare a dopo cena per prolungare la serata; i più giovani insistono per l’apertura immediata e sbrigativa perché subito dopo cena devono  vedersi con gli amici; i bambini piangono già dal primo pomeriggio perché vogliono subito aprire i loro regali. Alla fine si raggiunge una tregua: Dopo il secondo, e prima dei formaggi, frutta dolci e via discorrendo.

 Arriva cosi’ il fatidico momento di scartare i coloratissimi pacchi : Qualcuno, comicamente vestito da babbo natale, si incarica di prenderli:   uno per volta ; leggere il bigliettino di auguri, non dopo aver pronunciato la solita, perfida e terribile frase: “Indovinate per chi e’ questo??? E da parte di chi??” Seguono sguardi incrociati tipo Hannibal the Cannibal, gli organizzatori, anziani, dei regali,  fingono di non sapere mentre, in realtà, già sanno  chi e cosa contiene il pacco. Comunque, tra finti entusiasmi; stupori e vere delusioni, si arriva alla fine della serata. I più giovani sono oramai andati via, restano genitori, zii e qualche infante che dorme beatamente. I nonni si sono ritirati da tempo pregando di non fare molto casino perché vorrebbero dormire. I reduci propongono di giocare a tombola  per accontentare i più piccoli: il “terrificante” gioco ha inizio dopo interminabili discussioni su chi dovesse prendere il “tombolone” …dopo due partite dormono quasi tutti..finalmente arrivano le 23 e 45. Orario buono per la consueta “processione” casalinga con il piu’ anziano che precede con Gesu’ Bambino tra le mani; una preghiera, la deposizione nella culla della grotta e….”Che si fa?” Andiamo a messa?? .. e dalla stanza da l etto dei nonni: “ Andatevi a dormire che domani e’ Natale e dobbiamo alzarci presto per preparare il pranzo!!!”…..NATALE AL SUD!!!  AUGURI!!!

Salvatore Agostino Aiezza

 


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